Tra fine ‘800 e inizio ‘900, quasi un quinto della forza lavoro femminile a Torino era costituita da sartine. Queste erano conosciute anche col nome di caterinette: perché erano chiamate così?
Perché la loro patrona era Santa Caterina da Alessandria, giovane ed istruita fanciulla, morta nel 312 dopo essere stata condannata alla pena capitale per avere convertito i 50 filosofi convocati durante il suo processo.
Secondo la leggenda, sembra che un attimo prima di morire, Caterina ricevette un anello nuziale. Per questo motivo fu adottata come protettrice delle ragazze da marito.
Nell’Ottocento il detto: “mettere la cuffia a Santa Caterina” significava, non sposarsi.
Le sartine l’adottarono a loro patrona, festeggiandola durante il Carnevale, nella speranza che in questa ricorrenza, la santa facesse loro incontrare l’anima gemella. (Foto dal web).
[“A spasso con Monica” è un’attività ricreativa del Progetto Prometeo, dedicata agli over 65enni di Torino e ai loro familiari. Nelle prossime settimane vi proporremo questa attività… in formato virtuale!]
Questo post è tratto dalla pagina Facebook della guida turistica professionista Monica Castiglia: https://www.facebook.com/torinoierioggidomani/, curatrice dell’attività di Prometeo “A spasso con Monica”
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